Introduzione
Recentemente, un video di Leonardo Pieraccioni si è fatto largo nelle nostre timeline su Instagram. Il regista e attore italiano, ben conosciuto per le sue commedie sentimentali, ha espresso la sua frustrazione nei confronti dei bar high-tech e dei troppi touchscreen. Come rappresentante della generazione boomer nato nel 1966, mi sento chiamato in causa da questo appello e desidero condividere la mia prospettiva.
Il Dilemma dei Touchscreen
Nel video, Pieraccioni esprime una diffusa preoccupazione: l’introduzione della tecnologia digitale in luoghi come caffetterie e ristoranti può essere problematica per alcune persone. Tuttavia, quest’argomento mi ha colpito in modo particolare. Non perché io condivida la sua difficoltà, ma perché credo che l’età non dovrebbe essere vista come un ostacolo all’uso della tecnologia.
L’Uomo del 1966 nel 2023: Una Risposta a Pieraccioni
In quanto persona nata nel 1966, trovo offensive le generalizzazioni sulle capacità tecnologiche delle persone della mia età. Ordinare in un bar high-tech, utilizzare una app per il pagamento o navigare nel web non rappresentano per me un problema. Rifiuto l’idea che un cinquantenne nel 2023 possa essere etichettato come “troglodita”.
L’Età è solo un Numero
L’età è un numero, non un indicatore delle nostre capacità o delle nostre competenze. Siamo in un’epoca in cui l’apprendimento è a portata di mano e dove le opportunità di aggiornamento tecnologico sono infinite. Perché dovrebbe essere un problema per un boomer come me tenere il passo con le innovazioni digitali?
Conclusione
Invece di guardare la tecnologia con timore o risentimento, dovremmo accogliere queste innovazioni come strumenti che possono migliorare la nostra vita quotidiana. Leonardo Pieraccioni, ti invito a considerare questa prospettiva. Non siamo trogloditi. Siamo individui capaci e pronti ad adattarci ai cambiamenti, indipendentemente dall’anno in cui siamo nati.
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